Il cartellino

C’è chi timbra il cartellino a lavoro e chi lo timbra con la vita.

Io, vita da precaria, il cartellino in ufficio non l’ho mai timbrato, ma con la vita, con questi due mesi di vita out of side, ho esaurito bandierine, ansia da esperienza, letti, cuscini e sfide con se stessi all’italiana.

Napoli-Milano.

Milano- Piacenza.

Milano- Trento.

Trento- Rimini.

(Bella Trento, a depilarsi le jolande con le amiche felici e nuotare tra la neve altoatesina nelle vasche delle terme di Merano. Viva i canederli, viva le sponde del fiume là sui monti con Annette, viva il vin brulè, viva l’artigianato, i mercatini di Natale, i tramonti arancioni, le schiocche rosse, il vento freddo del mattino, le fragole ricoperte di cioccolato, i laghi, parlare di se stessi e non di lavoro o di cosa passa il cinema, parlare in napoletano, parlare lento, parlare come si parla, perché il parlato è come si è dentro,  lenti, impastati, goderecci e insopportabilmente mediterranei).

No competitive. No- no- no alla Emy Winehouse.

Rimini –Bologna? No, Bologna no, voglio solo dormire 12 ore.

Rimini- Milano.

Milano- Milano palla al centro e se mi inviti al calcetto gioco in porta.

Milano – Napoli rotolando verso Sud e che Dio ce la mandi buona con l’esodo degli immigrati e la guerra all’adipe.

E poi?

Poi sprofonderemo nell’horror vacui natalizio, ma quest’anno, per la prima volta, senz’ansia di fare.

Solo di ballare, ballare, ballare tribale. Ballare autoreferenziale.

 

8 comments

  1. famekimika

    ciao, sto mettendo su un piccolo negozietto virtuale (con tanti spunti anche in vista dei regali di Natale!) dove poter esporre le mie creazioni in legno e non solo, mi farebbe piacere se, quando hai tempo, volessi farci un salto giusto x curiosare! Basta cliccare sul mio link al blog.

    In caso contrario scusa il disturbo…

  2. anonimo

    Be’ insomma ti stai facendo dei bei giri…

    Anch’io ora ho voglia solo di ballare tribale autoreferenziale con le signorine di capodichino che fanno l’ammore coi marucchin’ ‘e marucchin’ s’ vott’n’ ‘e lanz’ ‘e signurin’ c’ ‘e panz’ annanz’.

    Mercoledì torno, e ci vediamo ;D

    Michele

  3. anonimo

    finalmente un nuovo post…

    non è che rotolando rotolando verso sud ti fermi a Roma?

    quest’anno vado in ferie il 23, poi c’ho la casa nuova da mostrarti ….

    ross

  4. Ozren

    …ti sento piuttosto milanese!!! with compliments. la prossima volta che mi affaccio al duomo ti chiamo!!! Spero che tu vada a casa per le vacanze. se poi passi di qua.

    “mi illudi distratta

    e crei cio’ che vorrei

    con piume blu stringimi satura

    tu giura e fingi

    e cuci il limite

    mi smuovi e rendimi satura

    ed io saprei reagire per te

    ma tu sei ovunque.

    mi giungi immensa…”

    Tanti auguri di felice Natale. kiss. m.

  5. merincontraria

    @Famekimica: ho curiosato, ci rifletto un attimo, semmai ripasso…

    @Miguel: si, signorine con le panze annanz ce ne sono sempre di più in giro. Essere madri torna di moda.

    @Bambinaprodigio: urlo tribale.

    @Ross: già, trascuro il mio orticello. No Roma no, nord si, sud si, centro mai.

    @Rossellarù: Lassie…Ahahahha, geniale!

    @Ozren: è tua questa poesia?

    @Miguel 2: we we, ma che hai preso il mio blog per faccia libro, ops, Facebook? 🙂

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