Santo sia Valentino!

Storia di due cornetti mai sfor|nati

Se ieri mattina il mio ragazzo mi avesse svegliato con due croissant caldi di forno sussurrando: buon San Valentino amore, allora forse non sarei dovuta ricorrere a tutta la potenza di Milano quando ti metti in testa “stasera voglio davvero fare qualcosa, esco”.

Perché io di questa città dico peste e corna, ma quando vuoi fare davvero qualcosa e ti impegni a stare sul pezzo per le 18.45, allora devo ammetterlo, Milano è proprio una città imbattibile e può regalarti grandi soddisfazioni.

STEP 1 – HAPPY HOUR WITH LOVE

Ancora una coda di saldi e via con l’aperitivo. La panetteria adibita a,non ci va, ci lanciamo su un localino spagnoleggiante con buffet modesto ma ambiente relax. Io e la mia amica finiamo in un tavolo da quattro con una simpatica coppia in cui lei ha portato una rosa a lui e lui a lei niente (è proprio vero che i tempi sono cambiati). All’idea di dividere il tavolo con una non-coppia o coppia lesbica, i due si fanno una gran risata e lei si limita solo a dire: questo San Valentino è iniziato proprio strano. Olè! Vamonos! Salute companeros!

STEP 2- PIT STOP AL BAR PICCHIO

Decidiamo di fare un saluto a Carmen, la simpatica coetanea, precaria, ex praticante, figlia dei gestori del Bar Picchio di Via Melzo, una tabaccheria che fa anche l’aperitivo, un posto che si è fermato nell’arredamento agli anni ’60 e dove vigono solo due regole: disordine e simpatia. Carmen ci offre una mozzarella in carrozza appena sfornata da mammà anche se non volete consumare e ci mostra orgogliosa le recensioni sul locale mentre il papà rovescia le patatine sulle schedine del fantacalcio. Felix il fratello fa il faraone tra le coppie radical che hanno deciso di festeggiare Valentino con uno sprits+ pasta al sugo a 3 euro  e gli avventori si susseguono caoticamente al bancone per ordinare due gocce di flemma decadente: (Carmen) vi chiedo di pagare prima se no ci dimentichiamo!

IT’S THE FINAL COUNTDOWN- PALAZZO PIRELLI

E vuoi che ci facevamo sfuggire la possibilità offerta dal comune di Milano di salire GRATIS per San Valentino sulla terrazzo di Palazzo Pirelli? Eccoci al 39esimo piano, non senza qualche vertigine e ansia da speedy ascensore, ad ammirare il panorama postmoderno di Milano imbiancata, dalla stessa altezza di Oh mia bella Madunina. Le coppie limonano e il piano bar canta, ma io mi sento proprio realizzata di fronte alle lucine, le geometrie dei palazzi e le guglie in lontananza. E’ mezzanotte, mi sento realizzata di fronte alle pareti a specchio e non sono a Berlino.

Menomale che quei cornetti non sono mai arrivati.

2 comments

  1. bambina prodigio

    finalmente!!!bellissimo leggere un tuo spaccato di vita!!!sembra di essere là con te! sono contentissima e quasi invidiosa del tuo s. valentino milanese, che detto da una anti milano come me… 😉 bellissimo post!

  2. ross

    è vero, sembrava di essere assieme a te x tt la serata edè stata una gran bella serata 😀
    nn pensare ai cornetti nn arrivati, piuttosto pensa di imparare a cucinare (è la traslazione della metafora del giardino e delle farfalle di m. Quintana – la sua è più poetica, la mia più rustica!) xoxo

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