My Funny Valentine…
Tutto quello da non fare il giorno della festa degli innamorati
Mai dire di essere contro la festa degli innamorati. Mai. Mai andare a cena la sera prima della ricorrenza per evitare il menù all inclusive in ristoranti col piano bar affollati da coppie che non ridono e si scambiano il cuore a metà. Mai andare a Ikea il giorno della festa degli innamorati, fingendo che sia un giorno “normale” in cui fare acquisti “normali”. Per di più nel non luogo per antonomasia: il centro commerciale.
Ecco cosa subisce chi sabota la festa di San Valentino (che, non dimentichiamolo, resta pur sempre un santo coi superpoteri):
non trova una stazione radio in cui non si parli di corna
sbaglia tre volte strada finendo nel traffico da rientro e nelle tangenziali cattive di Milano sud-ovest
riceve come regalo solo sindrome pre- mestruale 100% con pianto annesso nel bagno dell’Ikea
costringe l’uomo in questione a fare picci picci bau bau nei corridoi del centro commerciale per non mandare a monte -causa sindrome- l’ora di traffico, i rivoli di tangenziali e il training psicologico da “ok, oggi la porto a Ikea”
(ndr. Picci picci bau bau: effusioni pubbliche)
finisce all’assistenza clienti per un copripiumino a pois gialli creduto in saldo e deve fare la prassi per il buono cambio un quarto d’ora prima della chiusura
rischia di mangiare le superbe meatball Ikea in un setting di tovagliette di paglia e tulipani cartonati con bambini urlanti che vanno e vengono dallo smallhand
rischia di finire a mangiare in un RoadHouse della tangenziale
finisce al Mac Donald per un take away da consumare davanti al trash del Grande fratello e vede le coppie che davvero festeggiano nel puzzo di fritto e allora pensa che in fondo questo San Valentino non è stato poi così male.