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Long Island Iced Tea

Al mio paese un Long island non è un cocktail imbevibile che ti fa ubriacare assai ma una folle circumnavigazione delle isole del Golfo di Napoli, un rave tra le onde Iced Tea.

In un Long island Tour non esiste un abbigliamento consono, ma il bagaglio deve essere attrezzato con la mutanda pulita per il tuffo cufaniello dalle stalagmiti della Grotta meravigliosa a Capri e un costume per il bagno notturno nella piscina riscaldata dell’ hotel a sorpresa di Ischia .

In un Long island Trip si dorme massimo 50 min. di fila in un letto vero e non più di due ore a notte in preda ad ansie del giorno dopo, eiaculazioni Rem e corse in taxi finalizzate a respirare il caldosmog  della nave delle 2.30, tratto Ischia-Pozzuoli, accartocciati su un divanetto 20X30 insieme agli autisti arrapati dei camion della munnezza.

Senza un mago per davvero, 1 colazione di lusso, 32154 merende, 4 risate, 1 intestino di ferro, 2 cene stile fotografo del matrimonio, un libro di Mauro Corona sugli alberi da leggere assolo in un anfratto vestita dalla Dea Minerva che fa svolazzare il tulle mentre le barche dal mare gridano “nuda, nuda!”, il Long island Tour sarebbe davvero insostenibile.

Poi però ci sono le albe Iced Tea con i gabbiani, i delfini e la luce glicine del primo mattino. Da gustare su un gommone con lo skipper chiattulillo in k-way rosso, che aggredisce il mare in silenzio, mentre  la schiuma delle onde si increspa e canteresti, ma non vuoi disturbarti il paesaggio. Gli attimi di un Long island sono così, da buttar giù in one short, alla goccia. E subito dimenticar in un ottobre che è caldissima estate e freddissimo inverno.

Lemon Free

C’è chi al suo matrimonio fa recitare la poesia allo zio ubriaco e chi, come Silvia&Marco regala una pennina usb a forma di braccialetto con le foto della festa scattate dai migliori reporter di moda sulla piazza.

C’è chi, poi, in questi matrimoni dei rampolli clonati della milanodabere, si infizza per fare l’acqua e limone. Merincontraria, la ragazza dell’acqua e limone sull’isola Li Galli, off limits.

Limonata per il signore lentigginoso in lino. Et voilà.

Orange juice? You’re welcome!

Si, limoni di Sorrento freschissimi.

Sono abiti da tarantella.

Facciamo teatro-eventi.

Frasi scheggia mentre le unghie si riempiono di terreno e un semino spunta dal bicchiere dell’ex amante di Tronchetti Provera.

 

Glielo cambio subito.

 

Il resto è scogli a strapiombo, mare grigio, mare verde, mare azzurro, lucertole grasse, un coro gospel ascoltato dietro al velo di un letto a baldacchino, uomini di mare abbronzati e scalzi, sguardi sotto la pioggia, intenzioni, canti liberatori e la bellezza dei sedici anni. Rigenerante. Solidarietà con le maestranze che ti sembra di stare in campeggio in Calabria con il falò a cantare “Acqua azzurra…Na na na na na”…

 

Il resto è abiti di Vogue, tessuti preziosi, cappelli di paglia, pr in lino e superga bianche, cambi scarpe, tagli di etichette, abbronzatura dorata, pelle invecchiata, occhi tirati, bocche gonfiate. Bellezza? Ricchezza che ti appara, i miei studi antropologici “come sembrare una ragazza ricca con 30€”.

 

Il bello della ragazza dell’acqua e limone è che la gente si innamora di te perché sei la ragazza dell’acqua e limone con il vestito antico e il culo chiatto. Quando ti togli il vestito e te ne metti uno buono per dire che nella vita fai altro, quando esci dal momento dell’acqua e limone, il gusto si perde e o’ limone va’ acit’ (va in putrefazione e fa acido).

Caprae

Vip Capri: è l’isola della caprese a limone e dei Visitors vistiti da umani che sorseggiano drink estivi davanti al Grand Hotel Quisisana. Tutto è Grand nella Vip Capri. Grand zeppe, grand musso "a toteno" di Simona Ventura, grand coscia di Alba Parietti che ansima per i grand tacchi, grand abiti che sfilano sulle passerelle della vita e non solo su quelle di Vogue, grand Anorexia delle invitate al matrimonio del petroliere libanese e della sposa modella direttamente dal set della sposa cadavere. Non si divertono nella Vip Capri. I Grand sandali son tropp’ alt e i tight degli uomini tropp’ street. La top model cadavere, estenuata dal sanpietrino e dai flash dei ricchi contraffatti in Lacoste e paillettes, è costretta a salire in Piazzetta su un pulmannino porta merci abbarbicata allo sposo. Grand Vie. Destinazione: la Canzone del Mare dove Alba Parietti, finamente libera dalla morsa del sandalo, ha ansimato a Grand Voice con un feddajin di mezza età.
 

Pop Capri: è l’isola della caprese a cioccolato con i pezzetti di mandorla che s’incagliano  nei denti. Piove. Escono solo i turisti stranieri che escono in tutte le condizioni in preda a crisi autistiche di ansia da escursione. Sono riservati e teneri con i loro zainetti in goretex e i sandali da handicappato e  calzino di spugna bianco. Si incantano di fronte al panorama del Belevedere Cannone e ai Giardini di Augusto. Fotografano tutto tranne se stessi. La fisarmonica suona la sigla di Lupin e tanghi di Astor Piazzola. Le nuvole grigie e il bianco dei cunicoli si fondono in ali di gabbiani che urlano come i bambini piccoli quando hanno sonno. Le ciliegie costano 5euro al Kg e indiani sfiniti fanno su e giù per le scale. Il mare è un cristallo sotto gli impermeabili. Spagnoli lamentano i prezzi sfregandosi il pistolo e il caffè del Gran Caffè profuma di carbonio.

Caprae: dal latino ablativo locativo di Capri, dall’italiano plurale di equino femmina.