Category: Insalata mista

decalogo del viaggiatore

I mezzi pubblici ti stressano? Non fare manfrine, non vivi a Napoli.

Vivi a Napoli e hai l’alopecia da stress (uomo) o la dermatite seborroica (donna)? Caro amico, cara amica, questo decalogo è x te.

Prima di accostarti ad un mezzo pubblico in Campania, ricorda sempre di:

  1. Indossare occhiali scuri per  gabbare il compagno di classe delle medie che, incontrato casualmente sulla stazione, ti ricorderebbe per un’ora ( 45 min se il treno è direttissimo) quando in prima avevi i capelli gonfi.
  2. Non dimenticare x nessuna ragione i-pod, lettore o qualsiasi altro apparecchio cuffio indispensabile per l’isolamento da urla, schiamazzi, starnuti apocalittici, discorsi tra maestre frustrate, suonerie a 1765mhz con gli ultimi successi dei neomelodici ( o dello spot di vodaphone se il soggetto è evoluto), sax, filarmoniche e tammorre miscelato ad ogni fermata con l’inconfondibile fischio della circum.
  3. Non sollevare MAI lo sguardo da libro, cellulare, unghie ( se hai dimenticato l’apparecchio cuffio) o qualsiasi entità al di sotto del  mento se non  vuoi incappare nella crisi di panico della settantenne che non sa dove scendere e ti pizzicherà il braccio ad ogni fermata una volta mostratale la tua disponibilità oculare o nella cinquantenne che vuole per forza creare un forum nel vagone intitolato: "quante ore fai cuocere il ragù", eleggendoti moderatore della discussione.
  4. Avvicinati il più possibile alla linea gialla, oltrepassala se è il caso. A Napoli il " mind the gap" ( attento al buco) della metro londinese non ha il ben che minimo senso. O rischi ogni volta di perdere gli arti inferiori o rischi di non prendere il treno. A te la scelta.
  5. Appena salito, lanciati in picchiata sul sediolino. Questa tecnica si affina col tempo. Dopo 3 mesi in solo 2 secondi è possibile: sedersi in direzione percorrenza vicino al finestrino, evitare le studentesse di scienze dell’educazione che parlano di quand’erano piccole, evitare l’omm e panz’ omm e sustanz’  che occupa un sediolino e mezzo, avere il ragazzo/a più carino/a della carrozza come dirimpettaio/a.
  6. Scegliere solo riviste pocket e libri monovolume. Con il giornale tabloid i tuoi compagni di viaggio inizieranno ad allietarti con simpatiche  gomitate. Se poi azzardi un " Corriere della Sera" non meravigliarti se ti troverai sulla stazione di San Giorgio Cavalli di Bronzo al suon di " chi t’è stramuort".
  7. Mai azzardare l’arringa della persona perbene con un controllore napoletano.Se la macchinetta  mangia il biglietto o se la macchinetta finisce l’inchiostro e finanche se il bigliettaio invece di farti il biglietto parla a telefono con l’amante gay chiedi sempre scusa e assumi l’aria del valvassino, non accadrà nulla. Se la situazione precipita, appellati a San Gennaro come ultima spiaggia.
  8. Rinuncia fin da subito ad entrare nell’elite di accaparaggio del Leggo, del City, del giornale dimenticato per sbaglio sul sediolino accanto. Stai mettendo a repentaglio la tua vita.
  9. Una buona eau de toilet può essere di notevole conforto nel ballo delle sardine della metro, tratto Garibaldi- Piazza Cavour. Raggomitolandoti nella  sciarpa (d’inverno) o nei i capelli (d’estate) fino all’asfissia potrai evitare di cadere al suolo stordito dal ph della fauna locale.
  10. Attento ai borseggiatori, beware to pickpockets. E alle maniate di culo, se hai la fortuna di averne uno.

Alda F.

Benvenuto autogeno

Quando ho chiuso il mio vecchio blog  I racconty di Suomy pensavo che dopo aver cliccato ferocemente sull’icona VUOI ELIMINARE IL TUO SPAZIO PERSONALE? non mi sarei mai più trovata di fronte ad un riquadro digitale con due tasti: SALVA COME BOZZA e PUBBLICA POST.
E invece eccomi qui, incartapecorita come quando decidi che la pausa di riflessione con il tuo fidanzato è stata una cagata cosmica per te che ABORRI le pause di riflessione e ritorni all’ovile con la coda tra le gambe, mezza incartapecorita, per l’appunto, mezza no.
Mezza no perchè evidentemente quella della blogger è la mia dimensione.
Mezza no perchè se non altro ci saranno sempre le amiche bambina prodigio e wlemetafore a leggermi e dirmi che sono la migliore scrittrice del mondo.
Mezza no perchè quando Marmelade Boy saprà di questa riapertura mi dirà finalmente che sono la peggiore scrittrice del mondo.
Mezza no perchè I racconty di Suomy parte seconda, ribattezzato Parola di merincontraria,  sganciandosi dalla piattaforma msn, nasce come spazio di scrittura che si distanzia dal profilo "vomito i cazzi miei alla vulgata dei contatti messenger obbligati a leggermi per eliminare la stellina assassina che sbrilluccica accanto al mio nome".
Mezza no perchè come tutti i narcisisti della new generation che si rispettino ADORO in primis vedermi scivere ed in secundis rileggermi (quelli della old generation, invece, adorano semplicemente ascoltarsi). E fortunatamente un blog non è un fidanzato.
Mezza no perchè come dice la saggia Pulsatilla ne " La ballata delle prugne secche":

le persone che amano solo se stesse sono spesso non pienamente ricambiate – da se stesse ovviamente- a causa della loro residua intelligenza, che gli fa capire che trascorrere la vita in libidinosa contemplazione del proprio ombelico è cosa contraria al giusto diritto delle genti. Ergo, sono dannate a piacersi e detestarsi, piacersi e detestarsi, piacersi e detestarsi, in loop.

E poichè ho imparato la lezione e muio dalla voglia di rivedere gli occhioni verdi di mia madre che ululano "stai sempre davanti ad un computer", mi riapro il blog.

Pubblica post?
Ma si..

Alda F.