Ecofashion

Considerati gli ultimi trend in fatto di risparmio energetico, filosofie vegetariane e vegane, vivi la natura col tai chi, iniziative pianta un albero

 

dato il consolidarsi di metodi creativi per risparmiare sull’abbigliamento (flea market, charity shop, swapping, termini fighi con cui ci riferiamo allo sporco riciclaggio degli abiti di nostra cugina, il mercato vintage di Ercolano-Napoli o lo sciacallaggio nei bidoni dei vestiti Caritas)

la sottoscritta Merincontraria dichiara

 

di piantare nella scarpa plateau del matrimonio dell’anno scorso un piccolo cactus per un sicuro effetto Carmel Walsh.

7 comments

  1. anonimo

    bella la scarpa-vaso portatile… forse è un filino scomoda se cammini in luoghi stretti e/o affollati o se la pianta non ha radici salde…

    ps Nel centro comm a Dublino ho visto la collezione d Manolo Blahnik ^__^

    ross

  2. merincontraria

    @blubrando: un filino di ironia?:) Immagina un piccolo cactus nelle vostre all star puzzolenti…(perchè a molti ragazzi puzzano i piedi?)

    @ross: un tantino scomoda anche per Torino, Milano, Roma, Napoli e tutte le città in cui devi trottare. A meno che non fai come certi esseri qui che portano il taccazzo in borsa e se lo piazzano in ufficio. Moooolto british. E a proposito di Manolo, ho qualcosa da raccontarti su Jimmy Choo…

  3. anonimo

    Racconta, racconta… xò nn dirmi che sei riuscita a prendere i pezzi migliori della sua collezione di H&M…. Farebbe tr invidia ^__^
    io dovrei andare domanial centro comm a curiosare, povero mio bancomat…
    ross

  4. anonimo

    Merin mia!
    non ti leggevo dall’estate…sai com’è…le città trottano e le vite pure, maledizione!e i tacchi a volte te li devi mettere per forza, con o senza cactus, e anzi a volte gli altri te li mettono mentre tu cerchi di dormire, tra un fritto e un’insalata, quando Milano dorme ancora, e lasciala dormire!vabbè!Scusate ma il mio fantastico fidanzato ha messo questa canzone nell’unico cd che sento nella mia macchina che naviga roma in lungo e in largo, e ogni volta una lacrima viene giù a pensare a te in una città che sogno bella solo per te!
    Si ride ma si piange di più, e intanto la vita va, l’Italia va, i compleanni vanno, si mangia sushi e pasta in bianco, e la camera della tortura del tema di maturità è un ricordo, lontano e nostalgico…sei bella quando scrivi, bellissima!da sempre!
    bambina prodigio

  5. merincontraria

    @ ross: io, attentando un giro in duomo alle 10.30, di jimmy ho visto solo una coda da un’ora almeno e le buste delle folli che erano in fila dalle 3 di notte del venerdì. orde di ragazze magre con la matita sciolta e le labbra screpolate hanno picchiato commesse e commessi gay per un vestito da 99€ che non le renderà più felici, ma semmai le salverà il culo a capodanno, dove le luci sono fioche e tutti sono cmq vestiti di nero. avrei potuto tentare le scarpe a mezzogiorno, se una volta nello store non avessi avuto una crisi di panico mista a insofferenza per questo consumismo dilagante.
    Mi sa che il pezzo di Jimmy, bisogna scavarlo negli store di Nola, dove le ragazza guardano Uomini e Donne e non Sex and The City.

    @bambina prodigio:  qui ci sei mancata. Ma rieccoti. Come sempre. La vita vera ce la viviamo tra di noi, fuori di qui. Come sempre, anche se molto di meno dei tempi in cui si scriveva sull’Eneide il nome del ragazzo che ci piace.

  6. anonimo

    Oddio, da h&m dovrebbe effettivamente rivedere il visual merchanding… certe volte, alcune aree sembrano l’upim degli anni ’80. questo spiega un po’ il senso di panico e insofferenza. molto più accogliente e meno asfissiante pull&bear con gli arredi simil-biblioteca vintage
    Consumismo dilagante? nn saprei, forse non solo o forse alla basa c sn ragioni solide.

    tant’è… Se ci riesco, faccio 1 salto a Nola e ti aggiorno!

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