La mano di Claudio

L’ Amore è un’altra cosa

Oggi mi sono innamorata.

Oggi ho conosciuto Giada. Nel senso che l’ho vista, collegata al videoproiettore attraverso una telecamera.

Giada ha sette anni e non riesce a tenere su la testa. E’ difficile farsi guardare negli occhi da Giada.

Paralisi cerebrale ed epilessia. Totale assenza di parole.

Suoni e gesti e una vivacità che tocchi. Tagli nell’aria tutto quello che sta capendo. Tutto. E tutta la necessità di un metodo per comunicarsi. Un sistema urgente, da distillare con dolcezza. E una bellezza disarmante, stridente con quella schiena molle e il collo che va su e giù.

C’è così tanto Giada che nel buio mi escono due lacrime. Quelle lacrime calde che una mia amica chiama “di senso” e chissenefrega del rossetto rosso, colletti e cotillon sul luogo di lavoro.

Ma non è Giada a farmi…Traboccare. E’ quella mano. La mano arrossata di quell’uomo schivo. Mi pare che si chiama Claudio. La mano di Claudio. Che non stringe forte la mano della mamma di Giada perché è il papà di Giada. No. Non lo è. Stanno insieme da appena un anno.

Stringe forte la mano della mamma di Giada perché la ama. E ama Giada. Così com’è.

Come si fa ad “esserci” così?

Potrebbe raccontarci  Claudio. Di come passa il weekend a correre con Giada in carrozzina sulle colline venete. Potrebbe dirci come sia riuscito a spingere la mamma di Giada fuori dalle mura di casa e di dolore.

E invece non dice nulla. Tutto in quella mano. Che non si stacca e io non mi stacco. E non si stacca nessuno. Dall’ inizio alla fine. Solo quella mano.

Mano intimidita, mano speranzosa, mano accorata, mano screpolata, sudata, mano di chi sta davanti a una telecamera, mano illuminata, mano che cerca una risposta, mano che chiede aiuto senza alzare la voce.

Mano che meno che mai svuotò le parole.

Mano che mostra cos’è l’Amore.

Mano che oggi Grazie a Dio l’ho vista e l’ho visto. Come può essere. Come deve essere. Un’altra cosa.

Tu dimmi se ci credi a quello che non vedi!Eppure…Resta che una parte del cuore sarà sempre sospesa, senza fare rumore come fosse in attesa di quel raggio di sole…

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