Berlin

Passano i giorni e la sento ancora.

Lo tengo nelle orecchie la campanella che scandisce le fermate che ti pare di essere sul set della famiglia Addams. E invece sei in metro, uban, con la tappezzeria vintage a colori depressive.

Rumorosa chiacchierona impertinente italiana ti immagini la nuova Mercoledì senza frangia e capelli neri ma con gli occhi che bevono emozioni di una città che era… E ora… Willkommen alla Humboldt University. Wow.

La bocca macina brezel, falafel, piedi di porco nelle antiche kneipen di quartiere, patate al burro e currywurst, i migliori della città, perché la Loneley Planet non sbaglia un colpo.

Le gambe macinano chilometri, instancabili, con giri solitari nei supermercati alla ricerca della Nivea perduta e dell’attrezzo che fa il tuppo come il femminiello di Kreuzberg.

Cattivi tedeschi maestri di visual merchandising!

Ci odiano.

I neuroni si rigenerano lungo i resti del Muro al tramonto e si moltiplicano sui viali alberati  con le bici luccicanti, fino a impazzire a Postdamer Plats, che merita un bis per i grattacieli e gli specchi che riflettono una tragedia che non torna.

La morte è diluita nella pretesa di avanguardia e nelle più belle fontane.

Goodbye Lenin.

Lo zoo di Berlino è una stazione multipiano trasparente molto benessere.

Di Christian F. resta solo la puzza di piscio tra i sentieri del parco, un freakettone nostalgico e una coppia di adolescenti punk con la sindrome “io ti salverò”.

Restiamo poi noi, ragazzi napoletani dello zoo di Berlino, che cercano dentro la cupola del Reichstag i cantieri aperti della storia e, guardando il cielo  col naso all’insù,  sognano  di aprirsi un negozio di abiti al chilo come quello di Bergmanstrasse. Il cielo sopra Berlino.

 

13 comments

  1. merincontraria

    @anonimo: un correttore automatico vivente è il meglio che Internet potesse regalare a questa blogger sgangherata.

    @electric pink: già passata.molto interessante.accetterei consigli di stile, stranezze e altre amenità. Ma spiegami: se ti accetto e mi loggo mi devo loggare ogni volta oppure ho free access al tuo mondo elettrico?

  2. merincontraria

    @anonimo: se non sei l’autore dimmi cos’ha la clup guide di tanto speciale. l’ammiccante loneley mi ha fatto magnare una bellezza e vedere posticini moolto cool. Ma convincimi, che tanto me l’hanno prestata e a Berlino io ci torno.Di notte.

  3. francescobis

    perfetto.E’ tutto vero.E’ così…e la storia va avanti.Questa berlino ha macinato e lasciato alle spalle anche wim wenders per non parlare di fassbinder…ed è sempre così cool e tu perfetta come sempre ti sposerei se tu non avessi l’eta di mia nipote e io quella di tuo padre….pardòn…più grande additittura 🙁

  4. merincontraria

    @francescobis:ahahahahahaaha 🙂 Non hai elencato proprio tutte le variabili per cui non potremmo mai sposarci…;)

    @jane: visitata e commentata. Ma perchè hai traslocato su msn?

    A presto?Prestissimo?!:)

  5. anonimo

    Grazie alla lonely una volta mi sono trovato a mangiare robe che sembravano uscite direttamente dallo sciacquone del cesso in un locale per soli netturbini di Barcellona.

    Per fortuna che non l’avevo comprata, ma solo spizzata in libreria.

  6. electricpink

    mmh il modello preciso non lo so, sono le reebok pro legacy, cerca magari nel sottogruppo “freestyle hi black” 🙂

    hai free access al mio mondo elettrico, comunque 🙂

  7. merincontraria

    @misentosservato: spizzato uguale sbirciato o rubato?

    @electricpink: si, ho notato, devo solo cliccare. Ma la smetti di andare a dormire alle 6 del mattino?:)

    Gesù, ora mi vengono anche le ansie di zia blogger…

  8. anonimo

    mah, sono stata diverse volte a berlino (soprattutto la notte, soprattutto concerti) e posso dire che la lonely è “troppo inquadrata” per una città così meravigliosamente disorganica.

  9. merincontraria

    @anonima: si, meravigliosamente è la parola giusta!quale guida consiglieresti? nessuna guida? semplicemente camminare a zonzo? Berlino è huge…

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