15 comments

  1. anonimo

    Ah… i bei tempi in cui chattare su mirc ti dava l’idea di sconfinare…

    Le mie conquiste?

    1) La casalinga di parco imperiale a c.mare; 2) La vedova di meta; 3) il disoccupato del Vomero; 4) La zitella del Vomero basso; 5) La “manicomia” di palma campania (sopravvissuta al crollo della casa); 6) il grigio giornalista di cronaca nera; 7) la vittima di sdoppiamento di personalità di Viterbo (e non scherzo); 8) l’ipocondriaca di Verona … continuo?

    rossellarù

  2. JaneGallagher

    lascia stare aldafù, fatti una partitella al word challenge di facebook e vedrai che le vecchie droghe a cui sei abituata ti faranno ridere al confronto.

  3. anonimo

    facebook è tutto quello che hai detto (un comune amico mi raccontava di un articolo di Repubblica nel quale FB era definito un “mezzo per sapere tutto di tutti”).

    A difesa del social network, spezzo la lancia della differenza tra dato e informazione: cn FB girano migliaia di dati ma che me ne faccio se non riesco a trarne qualcosa?!

    Infine, da giovane addicted alle funzionalità di base di FB, ti dico solo che ho rincontrato una ragazza conosciuta a Londra, che avevo perso di vista. E’ una amica di amici e mi ha trovata proprio spulciando tra gli amici di amici…

    Infine (veramente) se anche tu avessi un profilo lissù, sai di qnt info (tu li chiami inciuci…) verresti a conoscenza….

    ross

  4. anonimo

    Alda…..se tu fossi su facebook, forse avremmo piu’ opportunita’ di beccarci, visto che ormai ne sono diventata quasi dipendente 🙂 e cmq, senza facebook non avrei mai rivisto gente conosciuta negli States dieci anni fa…il mondo sembra molto piu’ piccolo…..baci, Mariannina

  5. anonimo

    Amica, sai già come la penso. Posso passare sopra il fatto che Adb si rifiuti, ma tu, storta o morta, rifiutarti non puoi. E così potrai dire a tutti: “Merin porta il cane a pisciare”, anche se un cane non ce l’hai. Tanto poi sono tutti troppo impegnati a parlar di se stessi per leggere i fatti tuoi.

  6. anonimo

    L’inchiesta, titolata “Via da facebook. I pentiti della realtà virtuale”, è di Riccardo Staglianò ed è stata pubblicata su Repubblica il 27 Agosto 2008. Molto bello e veriterio è l’intervento di Gabriele Romagnoli “Intrappolato nel web. Un clic mi ha liberato”.

    E’ vero, Alda, quello che dici nel tuo post, ma ti chiedo: quale nuova invenzione o nuovo canale o, addirittura, nuova forma di comunicazione non conosce le sue esagerazioni? Non credo esistita una sola cosa che l’uomo abbia scoperto o inventato, che non abbia un lato oscuro d’utilizzo. Qualsiasi cosa, insomma, se usata senza buon senso, danneggia: un’arma, un’ascia, un’automobile, un aereo, un medicinale, la fede religiosa politica calcistica eccetera eccetera eccetera. Per facebook, secondo me, vale lo stesso principio. Tutto dipende da come lo si usa e ti garantisco che, se usato nel modo giusto, può risultare, persino, utile e divertente. A ripetersi, insomma, è sempre la stessa storia col confronto tra i guelfi e i ghibellini dell’era mediale:da una parte gli apocalittici e dall’altra gli integrati.

    A presto.

    luigi (il comune amico :D)

  7. anonimo

    Mi fanno ridere le persone che ragionano così, parlo dei tizi dell’articolo da te citato e anche quelli citati nei comemnti.

    Possibile che dobbiamo essere sempre così bigotti e retorici?

    Che ogni volta che esce una nuova tecnologia dobbiamo trovare qualche bigotto reazionario che per parua del cambiamento, per una fottutissima paura di cambiamento deve ragionare così?

    E’ successo con le automobili “oddio…poveri cavallini che non vedremo più scacazzare per strada…”

    Con i cellulari “oddio…cambieranno il nostro modo di comunicare”

    Con i computer, il termometro, la supposta, il preservativo, la calcolatrice.

    Con tutto è successo, e ogni volta c’è qualche imbecille che tira fuori gli stessi ragionamenti, sempre gli stessi, cambia solo l’oggetto, ma il ragionamento, parola per parola è sempre lo stesso.

    Argomentate dico io, dite quello ceh volete, senza retorica e con argomenti.

    Tutto questo per dire che facebook sarà anche una cazzata senza senso (ad oggi ancora non ho capito la sua utilità, lo confesso) ma è DIVERTENTE.

    Ecco cos’è.

    E tutto quest’altro era per dirti: ecco perchè non ti ho trovato su FaceBook…

    Baci.

  8. wlemetafore

    neanche io all’inizio sapevo cosa faremene di facebook, lo trovavo divertente e basta. Ora lo trovo indispensabile. E’ immediato, non ha back-office, non è invasivo come il messnager ( soprattutto se tieni la chat chiusa) e ha infiniti livelli di uso: puoi impostare tutta le opzioni di privacy che vuoi e i cazzi tuoi se non li vuoi far sapere non li metti e basta. Io odio solo quelli che si iscrivono con uno pseudonomo. Questo non vale. Puoi renderti visibile a tre persone solo, non accettare richieste di amicizia, non mettere foto, ma il nome deve essere quello vero! altrimenti si snatura tutto il senso di FB…

  9. anonimo

    Se fossi un direttore di un giornale ti darei subito 3 pagine intere da riempire a tuo piacimento. Titolo della megarubrica: “Tanto ci pensa Alda F.” (però solo se si tratta di un mensile: ci fai penare per avere ricevere aggiornamenti sul tuo blog)

    Gennaro Pelliccia

  10. merincontraria

    @rossellarù: Continua continua!Io ho usato mirc un paio di volte e mi chiamavo estasia, nome che lascia ben adito a fraintendimenti, ma la tua collezione è davvero imbattibile!

    @justila: per ora non ho ancora ceduto ( non ti avrei aggiunta?!?:) e spero di cedere il più tadi possibile…

    @jane: dicono lo stesso anche ombrettina e drink pop, gente di cui, come te, mi fido molto, ma il pensiero di trascorrere ore sul web in preda al rosicchiamento delle vite altrui al momento mi fa strano…(spero che i tuoi progetti vadano verso la giusta direzione..;) word challenge a parte!)

    @ ross: tu sai che io non resisterei a non cercare le mie ex coinquiline franco-tedesche… a rischio che rifiutino anche la mia amicizia virtuale, come già avvenuto nella vita reale, ma forse la tua amica di Londra era assai meglio…

    @ mariannina: beccarci mi farebbe moolto piacere, ma è l’idea di mondo piccolo che mi crea l’orticaria…;)

    @drinkpop: quando cederò giustificherò dicendo che una scienziata della comunicazione non può non conoscere a fondo le dinamiche di un social network, ma ti dirò, essere in una comune crociata con adb non mi dispiace affatto.

    @ l’amico comune: d’accordo. ma se sai a priori che ti azzecchi come la metti? e poi, che male c’è a voler essere invitata a una festa piuttosto che ad un’inaugurazione con il classico sms cumulativo che almeno ti dà l’illusione di unicità?

    @misentosservato: eh, eh 🙂 alla fine tu e l’amico comune la pensate uguale o sbaglio? ma cmq da te pretenderei un’illustrazione degli s/vantaggi di fb più graffiante.

    @drinkpop: ecco, è proprio quella parola divertente, che sottrarrebbe tempo ad un bell’aperitivo paesano che mi sta antipatica. cmq sai che farò ciò che tu mi dici maestra in nome del tuo webascendente.

    @gennaro pelliccia: vedi che per ritrovare vecchi amici basta anche un misero blog? hai ragione, sono un pò lenta, ma a volte lo faccio apposta!un bacio fortissimo sperando che tutto vada come vuoi.

  11. anonimo

    Se so apriori che m’azzecco non m’iscrivo. A questo punto però devo rileggere il post. Pensavo fosse una critica allo strumento facebook, ma, questa tua domanda, mi porta a considerare che, invece, sembra si tratti di un’autocritica in prospettiva che fai a te stessa nel caso ti iscrivessi.

    Ho voluto solo precisare che facebook può servire anche ad altre cose e che tanti utenti non lo usano a scopo d’inciucio :-).

    Riguardo alla seconda domanda, non c’è nulla di male. Anzi. E’, però, interessante notare che affianchi l’aggettivo “classico” ad “sms cumulativo”. Si tratta di una forma di comunicazione, molto molto recente, eppure così familiare, da apparirci assimilata e remota.

    Chissà, può darsi che tra qulche anno, a me e a molti “facebooker” (altra brutta parola cui forse bisognerà farci l’abitudine) ci parranno “classici” pure gli inviti ad una festa che utilizzi come mezzo i social network e che, rispondendo a quell’invito, non ci sentiremo nè orfani nè lesi della nostra unicità. Non credo che unicità e comunità siano in antitesi, ma questo è un altro discorso e mi fermo qua anche perchè ho già utilizzato troppo spazio. Scusami per questo.

    l’amico in comune ;-D

  12. IlCuginoGionn

    non so come faccio, ma proprio non ho il minimo interesse a perderci tempo.

    boh.

    per il resto sono d’accordo con il pelliccia. sei troppo brava con le parole.

  13. merincontraria

    @l’amico comune: in effetti l’hai beccata. Era ovviamente un’autocritica all’uso distorto che ne farei/farò 🙂

    Come hai potuto pensare che io sia una tecnoapocalittica? Cmq prenditi pure tutto lo spazio che ti serve!:)

    @il cugino gionn: prima o poi cadremo nella spirale ovale, lo sento. Ma al momento manteniamo la nostra fb-verginity. grazie del complimento.

  14. anonimo

    Ho la fortuna di conoscere le teorie dei fenomeni di massa sulle quali ti sei formata, perciò ho escluso immediatamente la possibilità che fossi tecnoapocalittica. 🙂

    Leggendo gli ultimi punti, potrei pensarti “tecnoscettica”. Ma, visto che si parla di facebook, non posso non condividere il tuo scetticismo.

    Interpretato come critica personale, questo post mi piace ancora di più, perchè lo immagino come una fune che hai usato per farti legare all’albero maestro di questa ipotetica barca a vela e che dovrebbe aiutarti a non farti cedere al richiamo soave e persuasivo delle sirene dell’account :).

    Cmq, con facebook fa ciò che vuoi, l’importante è che continui a curare il blog. 🙂

    l’amico comunale 😀

Post a comment

You may use the following HTML:
<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>