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Fagiani

Che a Natale la multiprovinciale azienda in cui lavoro mi avrebbe regalato la sciampagna e il panettone che in Via Montenapoleone vendono a 30€ al Kg

Attenzio’ Battaglio’

lo sapevo già. Me l’aveva sottolineato il mio capo con aria tronfia davanti al consueto caffè che ogni mattina mi offre per aumentare la produttività. Ma che la multiprovinciale  azienda stessa, mettesse a disposizione del dipendente una partita composta da due fagiani cacciati da Sua Eminenza Socio del Presidente in persona, questo no, lo ammetto, non lo sapevo e mi ha lasciato abbastanza esterrefatta.

L’arrivo della bestia viene annunciato con una mail cumulativa con oggetto “fagiani” se interessati siete pregati di effettuare prenotazioni in reception. Non un piccione, una tortora o la quaglia che mia nonna durante la seconda guerra mondiale si accaparrava mettendo la colla sul balcone, no! “Fagiani” is  bestia piumata di circa 3 Kg riposta a testa in giù in un sacco di granturco.

Il fagiano viene acclamato dai  dipendenti.

Nei corridoi non si parla d’altro che di Lui: lasciatemi “il tenebroso”, è più saporito! No! In umido viene meglio il dorato. Impossibile, figaaa! Mia madre lo avvolge nella pancetta con una spruzzata di rosolio e taaac!

‘A lecca e ‘a mecca e ‘a mevera secca

Intanto sacchi e sacchi di bestie, ognuno con su scritto il nome del dipendente si accumulano in cortile, pronte per essere caricate nel cofano della macchina. (Da notare l’ottimizzazione meneghina: sfruttamento delle basse temperature esterne per rallentare il processo di decomposizione, rigida divisione delle proprietà privata e velocizzazione del processo di smistamento).

Dopo numerose consultazioni sui metodi di de-piumaggio (immergere il fagiano a testa in giù in acqua bollente per poi spiumarlo, liberarlo dalle interiora e dalla pallottola) decido di prenotare il mio sacco certa che mai avrei compiuto questa mutilazione domestica. Mi servo di un complice per travasare i volatili dal sacco a una busta per le spedizioni postali pronta a caricare le bestie sotto mentite spoglie sul primo tram della sera.

Jamme Jamme, ncopp’ jamme ja, funiculì, funiculaaaa!

Mi scusi, mi spiumerebbe un fagiano a pagamento?

Scatta il tour delle macellerie del quartiere.

No!

Signora, le ho portato il regalo di Natale: un fagiano da spiumare.

No!

La Carla, padrona di casa ambientalista, mi chiude quasi la porta in faccia dopo avermi mostrato il fucile del padre, ex cacciatore pentito.

Sto per mollare. Signora, le ho portato il regalo di Natale: un fagiano da spiumare bis.

Il ghigno. (Come ho fatto a non pensare alla portinaia?)

La Luciana afferra la bestia per la coda, pronta a farle la fattura. Infilo in questa risata faraona il mio baratto: un fagiano per lei in cambio di uno de piumato per me e frollato una settimana in frigo come scrive Giallo Zafferano.

Zan Zan.

Nota d’epilogo: se il 23 dicembre alle ore 16.04 siete sul frecciarossa Milano- Napoli  fate attenzione a non urtare una borsa frigo a pois bianca e nera.