Ai lof scioppinc

shopLe regole dello shopping sono antiche come il mondo.
Mai contravvenire.
Invia queste regole a sette persone a cui vuoi bene. Non interrompere questa catena. All’ora ventuordici del secolo decimonono Mondial Casa farà esplodere GiorgioMastrota durante una televendita.
 
Numerouno: si va a fare shopping sempre ben vestite. L’autostima va ossigenata lentamente e lasciata decantare nel tratto che separa lo specchio di casa da quello del negozio. Intimo scoordinato, calza sfilata, calzino di spugna, doppia ricrescita, assorbente con le ali, vanno assolutamente bannati. Le commesse sono più cattive degli uomini dell’Alabama e la tenda dello spogliatoio non è uno scudo sufficiente contro la color alterigia (neanche la stoffa lo è).
 
Numerodue: inspirare lentamente alla domanda “Posso aiutarla?”. Trascorsi quattro secondi  sputare il rospo. Inutile rispondere: stavo solo dando un’occhiata se l’obiettivo è trovare il leggins leopardato dell’ultimo Vogue. Se invece siete andate al negozio per un brainstorming oculare che si riverserà in una battuta creativa al mercatino del sabato, la commessa va fatta comunque sbattere. Piega e rispiega. E’ divertente.
 
Numerotre: non mostrarsi interessate, perlomeno al sud del mondo. Al Sud Italia, in particolare, il prezzo triplica. Ma scusi, non costava 18 euro? No, no, gliel’avevo detto, 38.
 
Numeroquattro: la migliore amica dello shopping è sempre la mamma a meno che non sia una nostalgica degli anni ’90 e dei vestiti di velluto lunghi modello Non è la Rai. La solitudine può essere una valida alternativa perché nessuno sa essere più spietate di noi stesse quando lo vogliamo. Da evitare comunque le amiche ricche, le cugine invidiose, le amiche che non vanno mai a fare shopping peggio di voi e quindi dedicherebbero il vostro tempo a fare l’affare della loro vita.
Dimenticavo, le amiche più magre, ma sono comunque da preferire alle amiche ricche.
 
Numerocinque: lo sconto. Ci sono due scuole di pensiero: chiederlo sempre, non chiederlo mai. Questa regola non è univoca ma perpendicolare alla faccia di cazzo. Anche quando funziona ricordate che è un’illusione ottica: il ricarico medio su ogni capo di abbigliamento è del 500%.
 
Numerosei: non fate shopping. Usate giralamoda e il telaio di Barbie per confezionare i vostri abiti sul sottofondo della Pastorale di Beethoven.
 
Numerosette: shopping compulsivo. Mandate in rosso qualunque carta di credito vi capiti sottomano. E se non ce l’avete, usate la tessera punti Q8. Colonna sonora: Money dei Pink Floyd.
 
Numerotto: per le ninfoshopping la cura alla dipendenza è una notte di sesso radiofonico con Giorgio Mastrota. Il rehab è lo studio televisivo di Mondial Casa.
 
Numeronove: se girate il post a 20 persone avrete anche Wilma e la sua poltrona in omaggio.
 
Numeroaccaso: la cleptomania è reato. Cfr. Winona Ryder.
 
Numero dieci: uomo e shopping sono nemici. Vetlina essele nemica pule di cane maschio. Non dimenticale.
                                                                                
 Parola di MerinKinsella
 
 

11 comments

  1. lablondette

    cara…ti dico solo che per seguire i consigli della Kinsella oggi sono andata a fare shopping su 12 cm di tacco….è stato stupendo…mi sentivo strafiga…certo ora ho un alluce slogato…ma ne è valsa la pena!!

  2. Ozren

    …senzaparole. a bersaglio. Kinsella e’ un’icona, con falso disprezzo culturale ho adorato tutti i suoi libri ! quindi e’ decisamente ok. Mi appresto a intense cure depurative. un bacio.

  3. merincontraria

    @paola: ai saldi!

    @ ila: 🙂

    @ misentosservato: i centri commerciali non servono per comprare ma per saltare uno stadio regressivo e infantile. viva i colori, viva i profumi!

    @la blondette: allora sei diventata come nei cartoni animati? mi dispiace, chi bell vò parè…

    @ozren: io non ne ho letto neanche uno di Kinsella. Ho saccheggiato solo il titolo perchè sono una ladra copiona.

    @gattosolitario: ogni tanto compari, eh?:) si è una tortura postmoderna ideata da ratzinger che notoriamente odia mastrota. io ho firmato

    @everybody: PER CHI NON L’AVESSE CAPITO QUESTE REGOLE SONO PENSATE SCRITTE E IDEATE DALLA SOTTOSCRITTA – MERINCONTRARIA – CHE SI E’ DIVERTITA A GIOCARE COL TITOLO DELLA KINSELLA MA NON HA RIPORTATO UN PEZZO DEL SUO LIBRO. DIO BO’.

  4. anonimo

    nn ho mai letto kinsella, sigh!

    ma adoro fare shopping. solitamente metto le sneakers abbinate a calzini che farebbero vergogna ai più.

    e adoro rispondere alle offerte di aiuto delle commesse un secco e gelido: “no, grazie”.

    sono un caso raro? uhm uhm

    ross

  5. OMBRETTINA

    oddio..

    giralamoda, i vestiti di velluto di Non è la Rai, Giorgio Mastrota, la perpendicolarità? della faccia di cazzo, le amiche ricche, le amiche che fanno l’affare della loro vita, ma soprattutto.. il brainstorming oculare da utilizzare poi per la spedizione al mercatino!

    sto con la pansa in mano Alda.

    aiuto sto a terra dalle risate..

    ahiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

    AI LOF MERINCONTRARIA

  6. JaneGallagher

    ecco merincontraria, la mia amica (quella che restò a casa la sera che fu) è mooooolto più magra di me.

    ho osservato un minuto di silenzio al numeroquattro, è una piaga che conosco bene.

    e poi il brainstorming oculare. mioddio. sono commossa.

    ma adesso rilassati…spedizione a marcianise…pensaci…guarda il pendolino che oscilla…

  7. gattosolitario

    non so cosa ma firmo anche io : )

    p.s. cerco di comparire, ma ormai mi sono reso che “lu tempo è tiranno”, come diceva Biscardi !

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