7 comments

  1. anonimo

    un post che pare partire dai giochi d’infanzia e invece… ti porta direttamente a quello che fai oggi!

    la nostalgia decadente che si respira nell’atmosfera che hai evocato è in linea col mio stato d’animo: voglio licenziarmi e andare via!!!

    ross

  2. drmike

    ma noooooooooooo mi hai rubato l’ideaaaaa! Io, dopo aver osservato i miei cuginetti attentamente, volevo fare un post sulla differenza tra i giochi di ieri e quelli di oggi… Vabbe’ al massimo lo faccio e ti linko 😀

    Cia’ sce’

  3. merincontraria

    @Ross: Andare via…Not bad. Ma quando gioco voglio restare. Mi piace il gioco.Nessuna nostalgia decadente.

    @Susukino: si gioca sempre pe confondersi un pò…

    @ Dr Mike: allora aspetto il post comparativo sui giochi e ci linkiamo a vicenda in un continuo rimando autoreferenziale.

  4. Ozren

    …quando giocavo con mia sorella ci siamo fermati quando ci rendevamo conto di configurare organi al centro della plastica rosa indefinita, e allora si tornava imbarazzati io ai robot un po’ stupidi pieni di principi di cameratismo e condivisione, di etica del comportamento, tipicamente samurai post.atomici, sacrificabili alla fine. e lei al meccanismo delle cene mignon animate alla cucina di barbie, con elementi incontrovertibili tratti da altri giochi, melanzane e cetroli compresi, compartimento femminile del sogno metafisico dell’uomo ortaggio duro e sensibile, comprensivo e martellatore. Alla fine barbie si faceva giustamente il grande mazinga ignorando le differenze di genere, impossibile frenare gli impulsi. piccole icone cyberpunk che ricordo con una certa nostalgia. E immaginarti bambina mi fa sorridere, come immaninarmi bambino col mio bimbo, una proiezione perfetta e quasi erotica, solo adesso che possiamo giocare senza enfasi di affermazione e lasciandosi andare al simulacro di piccole realta’…

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