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Disordina

E mentre ti spalmi l’olio johnson vorresti che maturino le pere.
E’ estate, sole di cicale, sale di melone, semi d’anguria.
Acqua, nuotare, senza occhialini che non comprerai.
Legandoti i capelli prima di immergerti.
Ti aggrappi a uno scoglio nascondendo il promontorio divenere.
La stessa strada da dieci anni e quella chiesa non l’hai mai vista.
Saviano mette ansia perché quellanapoli non la capisci.
Tu che vuoi capire sempre tutto. Gomorra con un segnalibro di Medjugorie.
E il tempo vola via, scorre sotto una doccia delle 6.50.
E non ci sono scarpe comode per Merincì, pronatrice confessa dinfradito.
La luna ti spegne il cervello intriso di lime e battute di shopping.
E luglio si sgretola nel conto alla rovescia di cinque lettere: stage.
E dillo Merincontraria.
Dillo che vuoi scrivere.
A penna, a gessetto, a matita, sulla tastiera unta, coi disegnini mentre parli a telefono.
E invece perdi tempo a fare l’editing della tua vita.
Non hail coraggio.
A mettere in ordine i cazzi di altra gente, perdi tempo.
E tra un enjambment e l’altro, ti acchiappi pure un destro da due scugnizzi.
Ma ordina Merincontraria.
Ordina e poi finalmente disordina.