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The Reader

Accanto a Fahrenheit 451, Jules&Jim, Closer, Revolutionary Road, inserisco anche questo film nella mia videoteca immaginaria di film preferiti che porteresti sulla luna. Perchè mi sono sempre chiesta come avrei percepito il mondo se non avessi saputo leggere. Colori? Segni? Avrei firmato con una x come facevano i contadini? Come si vive senza sapere nè leggere nè scrivere?Si vive senza scindere, chissà com’è. So bene però cosa  significat quando qualcuno legge per te. Legge per te la radio, un attore sul palco, ti hanno letto una favola, tu non la ricordi la favola, ma l’emozione della voce si. Guardatelo e poi alla fine chiudete gli occhi e fate leggere la musica della colonna sonora. Kate Winslet migliore attrice del 2009 ma a me già piaceva nel nudo di Titanic quando non sapeva ancora di essere così brava.

Gomorra Crisp

Uno, due tre, cento schiaffi prima di andare a dormire.

Bangt Bungt.

E stasera non ce la facevo a pigliarmeli.

Io ero andata a cinema solo per vedere Toni Servillo.

E invece la gente si mangia le patatine sulla tragedia e sull’arte.

Si mangiano le patatine sui sottotitoli al nostro dialetto.

Sui muccusi che guidano i camion.

Sulle scene dello smaltimento dei rifiuti inserite a posteriori.

Sugli amori che non hanno tempo di amarsi.

Sulle lampade che illuminano gli spari.

Sul gruppo animale e su quel senso di insicurezza che ti dà l’adrenalina.

E la voce rauca.

Pur’io ce l’ho per l’ansia di vivere.

Nessuno spiraglio per quelli di Gomorra.

Un cesto di mele in un campo di grano.

Roberto che si allontana.

Chissà Roberto vero,  Saviano, dove sta.

Vorrei dirgli: bravo robbè hai fatto una cosa epocale.

Ma gliel’ha già detto Enzo Biagi e basta e avanza.

Allora vorrei dire a Garrone: vai a girare un documentario su quella gente di merda dei tuoi spettatori che sul film per cui hai buttato il sangue, ride e si magna le Chipster.

sverginata surrealista

Mi piace poter essere laconica. E allora scelgo poche idee da svuotare scaricando tutto il resto nel tubo del non detto. Flush. Nella mia scala di valori di venerdì  Pippo Baudo batte David Lynch. Meglio Elisa in versione circense circondata da un gruppetto di bambini scodinzolanti che la ricotta che esce dallo stomaco del feto/mostro di Erasehead. Meglio l’accondiscendenza da un milione di euro della Hunziker del pollo che caccia sangue nel piatto. Meglio le tette strizzate di Penelope Cruz che i vermipeli sotto il termosifone. Per non parlare delle guance di gesso della donna/paradiso, peggio del tatuaggio nazional popolare di Michelle. Peggio, addirittura. Nella mia scala di valori venerdì sera è stato più salutare di venerdì mattina. I lustrini di un’Italia cattolica sguainata in abito da sera hanno vinto sulle seghe visionarie di un grande, grandissimo cineasta con cui ho avuto la mia prima volta. Ora non sono più Lynchillibata. Sono una sverginata surrealista Peccato durante l’atto ho messo i neuroni a mollo. E nel momento refrattario, avevo il festivàl.
Alda F.