Single party

Ogni fine settimana Merincontraria frequenta un corso di socializzazione da strada. Il titolo dell’ultimo modulo era: come cavarsela in una festa per single in cui sei capitato a tradimento. Numero di crediti:6.
Una festa per single è un raduno di egocentrati che combattono la depressione da weekend con la caccia istituzionalizzata dell’anima gemella.
Perchè il rituale funzioni sono necessari:
a)      un locale sperduto dell’ hinterland con bancone all’americana  
b)      musica latina intermezzata karaoke ( nella variante di k. cumulativo con abbraccio e foto di gruppo da caricare sul sito del locale)
I single si incontrano su una colonna sonora che un dee-bar coi boccoli d’oro ( primate nato dall’accoppiamento tra un dee- jay e una cantante di piano bar) pensa possa metterli a loro agio. Al ritmo di “Brasil” e “ A e i o u ipsilon” , una Pr col frangettone e una cravatta di finti swaroski, si lancia nelle presentazioni trascinando da un capo all’altro della sala i soggetti più timidi.
Sai, la sua ex ragazza, abitava nel tuo paese.
Lui sta scendendo da Firenze apposta per la festa.
Mi hanno dato la conferma in 100 per la serata.
Vi siete già incontrati?Hai visto com’è piccolo il mondo?
Queste e altre conversazioni standard sono interrotte dal single incallito che dispensa alle sue prede il cocktail dell’amore: vodka alla fragola e prosecco.
La pr incrocia le maestranze accompagnata da una valletta tuttofare delusa per l’impossibilità logistica di allestire una messaggeria con gli scatoloni che si trascina da inizio serata.
Intanto il single incallito tormenta le prede di cui sopra con facendo sparire i loro bracciali e fermagli e improvvisando altri giochi di prestigio.
Le regine della festa sono comunque la ragazza con capello frisè e la ragazza col collo di pelliccia imporpato di Tesori d’oriente alla mirra.
Sono loro che tessono le relazioni più fruttuose gustando un tortino al torrone mentre le prede che hanno sviluppato nel frattempo la fobia del single incallito si rifugiano sotto il bancone finendo nella lista nera della festa.
Col karaoke si raggiunge la vetta . Sulle note di “come saprei” e “fammi godere” i partecipanti superano con soli 15€ di mangiaebevi la loro depressione. Non solo possono limonare una ragazza col frisè ma hanno anche un gruppo di amici felici con cui dividere il microfono.
Il dee-bar boccoli d’oro si unisce al gruppo arruolando coriste incomprese per il prossimo disco prodotto da mammà e papà.
La festa finisce con le coppie ormai consolidate che si scambiano la fedina a ritmo di Pampa, repitelo, Pampa e  Tipitipitero.
Alda F.
 
 
 

14 comments

  1. merincontraria

    X ross: lo sai, gli studi antropologici mi fanno impazzire. ovvio che mi sono divertita.Tu, ti dverti in Padania?

    x gattosolitario: no, è un incubo da white russian fatto con la sauer cream mischiato alla vodka alla fragola 😉 ho provato a commentarti ma mi si risponde che ci vuole l’autorizzazione.mi autorizzi?

    x mucio: si, direi che c’è un pò di tutto in queste feste. invidia soprattutto il single incallito con gli occhiali da sole di sera.

  2. anonimo

    Non è facile comunicare, ma soprattutto non è affatto facile comunicare con l’altro sesso… Concetti chiari e strategie concrete, con possibilità di “verifica immediata”, potresti provare con lo speed-dating, studiato per incontrare tante persone single nella stessa sera (e magari conoscere e conquistare proprio la tua anima gemella!). Ciao Adero

  3. merincontraria

    adero, chiunque tu sia, sei un folle!

    Il sarcasmo che leggo tra le righe è molto apprezzato. Ma quando comunicare con l’altro sesso è difficile si applica la regola di sex and the city:Non gli piaci abbastanza!

    merincontraria

    piccolasophie: sei tra i link, fai vedere chi sei ( marò come è bello atteggiarsi a crocerossa della blogsfera!)

  4. LunaNelTunnel

    “Depressione da weekend”? A me queste espressioni fanno un po’ arrabbiare perché sono ormai troppe le parole inflazionate che perdono il loro significato a causa di un uso spropositato. Un altro esempio? “Amore”: è forse la parola più inflazionata che ci sia, usata a sproposito spesso quando non si sa cos’altro dire per fare scena. Vedo che ti interessi di studi antropologoci 😉 Allora forse sai dirmi da dove viene la dpressione quella vera, quando nasce e perché nasce??? Se mai riuscita a capire, durante i tuoi studi, come mai ci sono persone che si pongono tante domande, che si fanno tanti problemi, che non si accontentano della mediocrità, mentre ad altre basta avere l’ultimo modello di I-pod o il cocktail più di moda per farsi passare la “depressione” (come la chiamano loro)? Come fanno tante persone a vivere senza mai porsi le famose grandi domande, ma pensando soltanto alle cose superficiali o al massimo ai problemi quotidiani? Sono io che sono sbagliata? Rotta? Guasta? O sono loro che non vanno oltre la punta del proprio naso? E’ qualcosa nel DNA che ci differenzia così radicalmente? Forse non siamo una umanità ma due specie differenti, talmente diverse da non poter comunicare?

  5. gattosolitario

    ciao ! non ci vuole l’autorizzazione, ma devi essere loggata a splinder. Riprova e fammi sapere!

    p.s. cmq meglio la peperonata ; )

  6. anonimo

    Oh-my-god! ma davvero esistono cose del genere? “orrore”…per dirla à la Kurtz. io comunque sarei finito subito sulla lista nera.

    per LunaNelTunnel: penso che la “depressione” appaia sempre per ragioni ben precise, quando le nostre aspirazioni e i nostri desideri più profondi vengono pesantemente e a lungo mortificati. causa, effetto. ci si sente sconfitti, sopraffatti e non si riesce a fare più niente. ma anche questa è una parola abusata e spesso utilizzata con noncuranza.

    è normale che ci siano persone più superficiali, altre più profonde. non sei tu ad essere “sbagliata”. nè lo sono gli altri, quelli dell’ipod e del cocktail alla moda. non voglio elogiare la mediocrità ma guarda che a volte un po’ di superficialità (un po’) aiuta a vivere meglio e bisogna pur pensare innanzitutto ai problemi quotidiani. la vita è fatta anche di queste piccole cose che vanno apprezzate e ci fanno sentire vivi in ogni momento. insomma, va bene “porsi le famose grandi domande” ma a patto che si trovino le risposte! altrimenti cominciamo a perdere il distacco con la realtà (e il piacere di essa) e ci distruggiamo il cervello con le pippe mentali.

    e a proposito di problemi quotidiani, la lavatrice è fatta, per cui corro a stendere i panni. un saluto e te e, naturalmente, alla “padrona di casa”.

    Mr. Brown

  7. merincontraria

    Lunaneltunnel, Mr Brown ha risposto per me e soprattutto…Tirare le parole e gonfiare le frasi è solo un gioco, non un tentativo di svuotarle di senso o una forma di irrispetto delle vere patologie.

    Quanto a te Mr Brown, mi piace essere letta tra un bucato e l’altro. Che profumo.Alla prossima lavatrice.

  8. OMBRETTINA

    DELIZIOSA.

    AH… GIA’ TI VEDO TACCATA NEL TUO STIVALETTO, LA MOLLETTINA LASCIVA NEI CAPELLI, LA VOCE SUADENTE QUANDO CHIEDI “TU INVECE DI COSA TI OCCUPI?” E NEL FRATTEMPO SPERI CHE QUELLA CAPIROSKA TI SIA FINALMENTE FATALE ALTRIMENTI SARAI COSRETTA DI NUOVO A BALLARE CON IL CAZZONE DI TURNO SULLE NOTE DI PRIMAVERA DI MARINA REI MENTRE ALTRI PSICOLABILI PIU’ LONTANI AFFOLLERANNO IL TUO EMISFERO SINISTRO.

    MA FORSE DI SINISTRO QUI C’E’ SOLO QUELL’ORRIBILE FRANGETTONA BIONDA DELLA PR.

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