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Cold

Quando Milano è così fredda in tutti i sensi bisogna spingere il piede sull’acceleratore dell’esperienza e fare piccoli gesti estremi. Uscire di casa con un cappotto leggerissimo, restare in ufficio fino alle nove di sera creando, inviare curriculum a Bruxelles, inventarsi una vita immaginaria a Roma, tentare di essere violentata da un extra comunitario di colore sulla stazione e dopo averla scampata, tentare la seconda volta con un rom.

Inalare la nebbiolina del mattino che sembra una pioggerella lieve, andare a mensa da soli senza dare le spalle alla platea, senza libri, senza riviste, senza senza.

Quando fa così freddo e non sei più né nord né sud, né date, né progetti, né scadenze, ma solo organizzazione al minutaggio, servono le barrette alla fragola Lidl, che sanno di Helsinki, i cosmetici cheap con ottimo packaging, l’ascolto fino al vomito di The man I love di Billie Holiday, sostituita ogni tanto solo da That I would be good di Alanis Morrisette  immaginando di essere una pin up immersa in una vasca che affaccia su un Mediterraneo indefinito.

Wabi Sabi

 ventisette primavere nella stanza del tè

 

 

I 25 e i 26 scorrono tra feste a sorpresa e velleità mondane.

Dei 27 neanche una foto, anni vissuti come il criceto che gira nella ruota, ma vissuti, stappati, festeggiati, cucinati, applauditi, adornati di fiori e accompagnati da fave, come si fa da noi a Pasqua vicino al salame e alla ricotta salata.

I 27 sono turgidi, hanno il sapore dei pomodori sardi sgranocchiati come patatine in un pomeriggio così.

Giusto sciacquati prima di essere afferrati con la bocca e addentati dalle mani di qualcun altro.

Prima che te li possano portare via.

Prima che la ruota li travolga, prima che il criceto li rosicchi, prima che il tempo  velocissimo ti confonda: sono solo 27 o sono già 27?

Sono 10 in più dei 17. Clic.

Sono dieci in più di quando tenevi la capa gonfia di ricci e ti mettevi la fascia ed eri bella, ma troppo complessata per rendertene conto, come tutte le adolescenti sudate, innamorate e con gli occhi grondanti di  sogni.

 

Lo sai che il toro è il segno più sexy dello zodiaco?

 

Nei 27 ci entri sciolto, come entri in un post, fingendo con te stesso di essere leggero, diluendo il cambiamento come l’ammorbidente nel detersivo liquido quando lavi i panni di lana.

Ma sai, o almeno senti, quali sono i tuoi profumi, i tuoi colori, perché la nota di Beethoven fuori dalla doccia ti emoziona , perché fuggi su una casa in  colina, perché corri in una camera a gas, perché ti nutri di quell’adrenalina che un po’ ti accarezza e un po’ ti consuma, perché vai, perché resti, perché ritorni, perché ti compri la felicità in un biglietto a teatro.

I 27 vogliono il gesto lento e reiterato, il wabi sabi, lontano dall’odore inebriante del caos, che sempre ti ammalia, ti morde, ti risucchia, ti attanaglia, ma quella donna non sei tu, guardo le nuvole lassù.

 

Wabi sabi:disadorna semplicità, pace, silenzio, eleganza discreta soprattutto  e ancora bellezza antica, ma intrisa di malinconia(…).Ne consegue che la stanza della cerimonia del tè diviene una dimora dell’anima: al vuoto materiale deve corrispondere uno stato di assenza mentale.

 

 

 

Long Island Iced Tea

Al mio paese un Long island non è un cocktail imbevibile che ti fa ubriacare assai ma una folle circumnavigazione delle isole del Golfo di Napoli, un rave tra le onde Iced Tea.

In un Long island Tour non esiste un abbigliamento consono, ma il bagaglio deve essere attrezzato con la mutanda pulita per il tuffo cufaniello dalle stalagmiti della Grotta meravigliosa a Capri e un costume per il bagno notturno nella piscina riscaldata dell’ hotel a sorpresa di Ischia .

In un Long island Trip si dorme massimo 50 min. di fila in un letto vero e non più di due ore a notte in preda ad ansie del giorno dopo, eiaculazioni Rem e corse in taxi finalizzate a respirare il caldosmog  della nave delle 2.30, tratto Ischia-Pozzuoli, accartocciati su un divanetto 20X30 insieme agli autisti arrapati dei camion della munnezza.

Senza un mago per davvero, 1 colazione di lusso, 32154 merende, 4 risate, 1 intestino di ferro, 2 cene stile fotografo del matrimonio, un libro di Mauro Corona sugli alberi da leggere assolo in un anfratto vestita dalla Dea Minerva che fa svolazzare il tulle mentre le barche dal mare gridano “nuda, nuda!”, il Long island Tour sarebbe davvero insostenibile.

Poi però ci sono le albe Iced Tea con i gabbiani, i delfini e la luce glicine del primo mattino. Da gustare su un gommone con lo skipper chiattulillo in k-way rosso, che aggredisce il mare in silenzio, mentre  la schiuma delle onde si increspa e canteresti, ma non vuoi disturbarti il paesaggio. Gli attimi di un Long island sono così, da buttar giù in one short, alla goccia. E subito dimenticar in un ottobre che è caldissima estate e freddissimo inverno.

Summer_t_aime

Summer_t_aime:la brutta fine di Summertime

Avanza. L’estate. Marciando.

Sulla stanchezza.

Sudano i piedi nelle ballerine.

Escono i pipistrelli dalla galleria della stazione.

Cammino con le mani in testa per paura dei pipistrelli.

Ho bisogno di occhiali da sole graduati.

Pedalano i ciclisti pompando le vene dei polpacci.

Il polline della voglia d’amare pulsa come il sangue nelle vene dei ciclisti.

Vorresti dormire senza mutande e combatti con pigiama di flanella.

Le giornate si allungano e avanzi marciando sulla stanchezza.

Driin. Sveglia. Sogni solo quando dormi da wlemetafore.

Ed è strano andare a lavoro con le amichette e il sole in cielo pieno di raggi ultravioletti.

Balli pizzica e tammurriata sul mappamondo: che si fa quest’estate?

Si fa, non si fa. E Londra sembra sempre lontana e allora ti perdi nei racconti dell’India e del Messico degli amici ricchi.

Nuovi nei e nuove lentiggini spuntano. Ma sono particolari!

Preferisci il succo d’arancia al caffèllatte.

Hai nuova chiavi, una scheda magnetica con cinqueuro di ricarica mensile, nuova scrivania, nuovo panorama, nuovi colleghi, nuova guida  tra le curve della campagna e già che ci sei metti pure la quinta.

Avanza l’estate e quasi penserei a un motorino.

Quasi però.

Sono troppo stanca.

Con ancora un bustone d’inverno da catalogare.

Lana. L’inverno s’ allontana.

E su questa bella rima di prima elementare chiudo.

Spring

Sottotitolo: Io non mi sveglio mai all’alba durante la festa dei ciliegi
Chi si sveglia all’alba vede cose che gli altri non vedono e sente cose che gli altri non sentono. Chi si sveglia all’alba sente le voci della notte e le ruote che scivolano sull’asfalto umido. Chi si sveglia all’alba sente il profumo del primo caffè e il brontolio della moka. Chi si sveglia all’alba accende la radio o la tv o fa le preghiere del mattino.
I piatti sporchi della sera prima, il mare e i ciliegi in fiore in posti in cui crescono solo papaveri. Il silenzio. Il gallo e gli uccelli. Una saracinesca.
Questo vede chi si sveglia all’alba.
La primavera.

Mi sento Marina

Blu chimico, splash, cloro, mi sento marina.

Sono un pesce che volteggia nelle vasche dell’atmosfera.

Splash, jazz, uh, yeah.

E se l’acqua entra ti sembra di morire.

Morbida sabbia e ghiaia che cammini attivando il sistema nervoso.

Cloro, iodio e un caffè bruciacchiato dall’onda.

Una corona su un bagno al tramonto.

Un limone su una banana matura.

Un tamburo che fa bum bum.

Muovi il culo! Muovi il cuuuulo! Uh, yeah.

Hai mai gridato sottacqua?

Hai mai messo gli occhiali per finta?

Hai mai visto una vagina nel palmo di una mano?

Pelle, pelle, pelle.

Risciacqua l’ansia nel sale e fai uno scrub ai pensieri.

Nuota che non puoi respirare.

Sogna il fisico a imbuto e tocca.

Tocca gli amici amanti, una conchiglia, un castello di pietre, un canotto.

Guardati i piedi riflessi sul bordo piscina.

Guarda la superficie prima di risalire dal fondo. E’ verde?

E’ unta di creme abbronzanti? Com’è?

Tu hai gli occhi che ridono e la voce calda. Come me.

Tu sogni lo sport, la tecnica, la solitudine, l’attimo che affina, l’estasi, l’urlo e il pianto.

Ci ritroviamo in alto mare, per poi lasciarsi andare. Please don’t say you’re sorry.

Mare dentro. Si, mare dentro. Avvolti dentro l’asciugamano.

Slacciando il costume che graffia il collo e si vede tutto, yeah.

Schiaffeggia l’acqua e batti i piedi.

Sfreccia su quelli shampati col capello gonfio di sole.

Mi sento Marina, como si mi sentia agua.

Mi sono innamorata di Marina, una ragazza dolce…Uh, yeah.