Cold
Quando Milano è così fredda in tutti i sensi bisogna spingere il piede sull’acceleratore dell’esperienza e fare piccoli gesti estremi. Uscire di casa con un cappotto leggerissimo, restare in ufficio fino alle nove di sera creando, inviare curriculum a Bruxelles, inventarsi una vita immaginaria a Roma, tentare di essere violentata da un extra comunitario di colore sulla stazione e dopo averla scampata, tentare la seconda volta con un rom.
Inalare la nebbiolina del mattino che sembra una pioggerella lieve, andare a mensa da soli senza dare le spalle alla platea, senza libri, senza riviste, senza senza.
Quando fa così freddo e non sei più né nord né sud, né date, né progetti, né scadenze, ma solo organizzazione al minutaggio, servono le barrette alla fragola Lidl, che sanno di Helsinki, i cosmetici cheap con ottimo packaging, l’ascolto fino al vomito di The man I love di Billie Holiday, sostituita ogni tanto solo da That I would be good di Alanis Morrisette immaginando di essere una pin up immersa in una vasca che affaccia su un Mediterraneo indefinito.